I suoli acidi delle nostre miti contrade hanno dato un'accogliente terra d’adozione alle camelie. Tant’è che il Lago Maggiore nell’Ottocento era un centro di ibridazione di Camellia japonica - la camelia per antonoma-sia - di una certa importanza. Non è dunque un caso che il Giardino bota-nico delle Isole di Brissago ospiti alcune pregevoli cultivar ottocentesche di Camellia japonica (“Oki-no-Nami”, “Hagoromo”, “Elegans”).
Vi sono però anche un buon numero di specie botaniche di Camellia, generalmente caratterizzate da un fioritura precoce e da fiori più piccoli, ma molto numerosi.
Camellia è il genere più noto e diffuso della famiglia delle Theaceae (che ne comprende un’altra decina, originari dell’Asia e delle Americhe): un nome che evoca la bellezza, giacchè theia, in greco antico, è la dea.
Per illustrare queste piante nelle loro molteplici sfaccettature, sull'Isola grande sono coltivate oltre 30 specie selvatiche appartenenti ai vari generi: su tutte, Franklinia alatamaha, specie nordamericana estinta in natura nel XIX secolo e le asiatiche Gordonia axillaris e Stewartia pseudocamellia.
E per corroborare lo spirito col palato, vi è una piccola piantagione di tè, ovvero di Camellia sinensis.